Il Conservatorio di Milano per la sua Città - XXIII Giorno della Memoria - 26 gennaio 2023

26 gennaio 2023 ore 20.00 Sala Verdi

XXIII GIORNO DELLA MEMORIA 2023
MILANO RICORDA LA SHOAH

Prima parte

E COME POTEVAMO NOI CANTARE
di Claudio Ricordi e Mariella Zanetti

Ira Rubini, Claudio Ricordi conduzione

Violino tzigano*

Gioachino Rossini
Il barbiere di Siviglia: aria di Figaro
Juan Antonio Blanco baritono
Ryutaro Sugiyama pianoforte

Giacomo Puccini
Turandot: aria di Calaf*

Giuseppe Verdi
Il trovatore: «Di quella pira»
Con la voce di Nicola Stame (unico audio di Nicola Stame)*

Fryderyk Chopin
Studio in do minore op. 10 n. 12
Ryutaro Sugiyama pianoforte

Johannes Brahms
Ballata in re minore
Sebastiano Benzing pianoforte

Ludwig van Beethoven
Primo movimento dal Trio per pianoforte n. 7 in si bemolle maggiore, “L'Arciduca”
Trio di Milano*

Johann Sebastian Bach
Adagio e Fuga dalla Sonata n. 1 in sol minore BWV 1001
Augusto Tenuta violino

L’Internazionale*

L'Internazionale secondo Pino Jodice

*Registrazioni storiche

Impercettibile o assordante, mesta o gioiosa, la musica si intreccia con la Storia e con le storie, in un flusso inarrestabile nel bene e nel male. E attraverso la musica e i musicisti vogliamo raccontare il Male assoluto, la catastrofe.
Una colonna sonora di voci, musiche e suoni che raccontano un crescendo drammatico che inizia quasi sommessamente con le leggi razziali nazifasciste del 1933 e del 1938, e si spinge sino al salto nel vento dello sterminio nella sua fase finale.
Una colonna sonora che vorremmo non fosse mai stata scritta.

Seconda parte

NEW GENERATION
Quattro brani per la Giornata della Memoria

Luca Bragalini introduzione

VJO Verdi Jazz Orchestra del Conservatorio
Pino Jodice direzione e arrangiamenti

Shtetl - Ghetto Life (John Zorn)
Primo movimento della Suite Kristallnacht (1993)

Ani Maamin (traditional)
Arrangiamento di Avishai Cohen
Dal disco Continuo (2006)

N’kadesh Oz B’kol (traditional)
Arrangiamento di Steve Bernstein, dal disco Diaspora Blues (2002), che si rifà a un’incisione
del Cantor Moshe Koussevitzky.

Israeli Song (Eli Degibri)
Ultima traccia del disco Israeli Song (2010)
Degibri è un jazzista israeliano, il cui padre è sopravvissuto al campo di sterminio

Il concerto volge alla contemporaneità con l’esecuzione di quattro pagine che appartengono a firme del jazz ebraico di oggi, quattro compositori che hanno riflettuto sulla Shoah e sulla tradizione ebraica. Intitolata New Generation, questa porzione di programma, ideata da Pino Jodice in collaborazione con Luca Bragalini, restituisce una narrazione.

Con Shtetl - Ghetto Life di John Zorn (primo movimento della Suite Kristallnacht) siamo nella quiete di un ghetto prima della Notte dei Cristalli. Segue la rilettura, del bassista Avishai Cohen, di Ani Maamin, tema a cui gli ebrei si sono aggrappati per affrontare la tragedia della deportazione. E ancora N'kadesh Oz B'kol, rielaborazione di una preghiera del Kantor Moshe Koussevitzky per mano di Steven Bernstein, che la ha inserita nel suo disco Diaspora Blues. Dalla diaspora alla casa nella terra promessa d’Israele, con Israeli Song del sassofonista Eli Degibri, figlio di un sopravvissuto. A Luca Bragalini ha rilasciato una toccante testimonianza della drammatica esperienza del padre, ebreo bulgaro: di quelle vibranti parole si nutre la presentazione di questa parte del concerto, che nondimeno si conclude con una melodia di intima grazia, un inno di speranza.

 

Con il patrocinio di
Regione Lombardia
Comune di Milano-Milano è Memoria
UCEI Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

Promosso da
Associazione Figli della Shoah
Comunità Enraica di Milano
Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano
Fondazione Centro di Documentazione Enraica Contemporanea
Fondazione Memoriale della Shoah

Con il sostegno di
Intesa Sanpaolo
TEVA

In collaborazione con
Fondazione Corriere della Sera

EVENTO APERTO AL PUBBLICO A TITOLO GRATUITO